Charles de Foucaul
L'amore consiste non nel sentire
che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa. Se accade che si soccomba a una tentazione, è perché l'amore è troppo
debole, non perché esso non c'è: bisogna piangere, come san Pietro, pentirsi, come san Pietro, umiliarsi, come lui, ma sempre come lui dire tre volte: «Io ti amo, io ti amo, tu sai che malgrado
le mie debolezze e i miei peccati io ti amo».
L'amore che Gesù ha per noi, egli ce l'ha dimostrato abbastanza perché noi possiamo crederci senza sentirlo; sentire che noi l'amiamo e ch'egli ci ama, sarebbe il paradiso; il paradiso, salvo
rari momenti e rare eccezioni, non è per quaggiù.
Narriamoci spesso la duplice storia delle grazie che Dio ci ha fatto personalmente dopo la nostra nascita, e delle nostre infedeltà; vi troveremo – soprattutto noi che abbiamo vissuto per molto
tempo lontani da Dio – le prove più sicure e più commoventi del suo amore per noi, come anche, purtroppo, le prove sì numerose della nostra miseria. C'è motivo per immergerci in una fiducia senza
limiti del suo amore (egli ci ama perché è buono, non perché noi siamo buoni, le madri non amano forse i loro figli traviati?) e motivo per sprofondarci nell'umiltà e nella diffidenza verso di
noi.
(Charles de Foucauld)
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